La salubrità delle acque è responsabilità del gestore della piscina. Il rischio microbatteriologico viene limitato da dispersione di prodotti appositi nell’acqua.

Spa e piscine sono, generalmente, il luogo del benessere e del relax, tuttavia capita sovente che questi luoghi provochino sgradevoli inconvenienti. Molto spesso, infatti, accade che le piscine ospitino batteri nocivi o quantomeno fastidiosi. I germi presenti nell’acqua delle piscine, possono essere facilmente trasmessi da un bagnante all’altro per mezzo della deglutizione dell’acqua o dell’inalazione dei vapori e possono provocare infezioni degli occhi e delle orecchie, infezioni intestinali o respiratorie, dermatiti o funghi. Questi ultimi colpiscono prevalentemente le mucose, le unghie e la pelle, e sebbene normalmente non abbiano risvolti gravi, debellare ogni micosi è un procedimento che richiede un lasso di tempo piuttosto lungo che va da poche settimane a diversi mesi e richiede la regolare applicazione di apposite creme o unguenti.

Il rischio microbatteriologico viene fortemente limitato dalla dispersione di prodotti appositi nell’acqua e, regolandone il livello di acidità, annientano batteri e microrganismi dannosi. La responsabilità della salubrità dell’acqua delle piscine è del gestore il quale è chiamato a verificarla periodicamente: il d.g.r. 8/2552 impone che l’acqua di tutte le piscine, siano esse aperte al pubblico o private, sia sottoposta a controlli che la normativa definisce “esterni” i quali saranno effettuati dall’Azienda Unità Sanitaria Locale secondo criteri stabiliti da ciascuna regione; è inoltre necessario effettuare controlli definiti “interni” che saranno eseguiti dal responsabile della gestione della piscina. Questi controlli hanno la funzione di verificare che l’acqua risponda a precisi requisiti fisici (temperatura, pH, torbidità, colore) e clinici (cloro, nitrati, flocculanti) la cui relativa documentazione sarà messa, all’occorrenza, a disposizione dell’Azienda Unità Sanitaria Locale. Qualora i requisiti non siano soddisfatti, sarà necessario vietare la balneazione e procedere immediatamente alla messa in regola dell’acqua per poter rendere la piscina fruibile nel minor tempo possibile.

Eseguire i controlli interni, dunque, significa assicurare ai bagnanti un alto livello di salubrità dell’acqua poiché la soddisfazione dei requisiti clinici è finalizzata alla sicurezza di chi usufruisce della piscina.