L’attenzione per l’ambiente è un tema di grande attualità oggi, ma i Governi sono al lavoro da anni per creare norme che possano preservare il clima dai mutamenti che sono sotto gli occhi di tutti.
Le case e gli appartamenti in cui viviamo possono avere un impatto rilevante sull’ecosistema e per questo dal 2013 esiste il così detto APE, acronimo di Attestato di Prestazione Energetica.
Andiamo a vedere meglio tutti gli aspetti che riguardano questo argomento per capire la sua funzione e quanto sia importante questo attestato.
La legge per la certificazione energetica
A normare l’APE è il decreto legge 4 giugno 2013 n. 63, convertito con modificazioni dalla L. 3 agosto 2013 n. 90, ma l’iter legislativo inizia qualche anno prima.
Era infatti il 2002 quando la Comunità Europea emanava la direttiva comunitaria 2002/91/CE per descrivere le giuste regole da attuare al fine di ridurre i consumi di energia e le emissioni nocive nell’atmosfera, la quale è stata recepita dall’Italia con il decreto legislativo 192/2005. Al centro di tutto vi era il rispetto dei criteri del protocollo di Kyoto.
Questo D.L. del 2005 ha subito una serie di modifiche nel 2006, 2008, 2009, 2011, 2012 fino ad arrivare alla già citata legge del 2013 le cui finalità sono:
- Migliorare le prestazioni energetiche degli edifici
- Stimolare al maggiore utilizzo di fonti rinnovabili negli edifici
- Promuovere la diversificazione energetica e lo sviluppo delle tecnologie
- Aumentare l’occupazione nel settore
- Ottenere i risultati prefissati riguardanti risparmio energetico e tutela dell’ambiente
- Ridurre i costi energetici della pubblica amministrazione e delle aziende
- Fare in modo che la norma sia recepita e attuata in tutto la Nazione.
In questo decreto legge sono contenuti anche i criteri che descrivono l’Attestato di Prestazione Energetica a partire dall’obbligatorietà di questo documento che definisce chiaramente l’efficienza energetica degli edifici.
L’APE deve essere per forza allegato agli atti d’acquisto o di locazione di una casa, di un appartamento o di qualunque altro stabile.
Certificato APE e classi energetiche
Per evidenziare senza dubbi il grado di efficienza di un edificio, nell’APE è indicata con una lettera la specifica classe energetica. Gli immobili più efficienti sono nella classe A, mentre i più dispersivi sono nella G.
C’è da precisare che la scala di classificazione dipende dalle rispettive normative regionali, quindi, a titolo di esempio prenderemo in considerazione la certificazione energetica dell’Emilia Romagna.
Questa regione dall’1 ottobre 2015 ha recepito la così detta nuova APE indicando 10 classi energetiche definite “scorrevoli”: A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F, G.
L’inserimento in una classe piuttosto che in un’altra dipende da un range di variazione dell’indice EP rispetto a una struttura di riferimento.
Obbligo e modifica del Certificato energetico
Le situazioni in cui diventa obbligatorio far realizzare un APE sono davvero molte e riguardano sia gli immobili di nuova costruzione sia quelli già esistenti.
L’attestato occorre quando si vende/compra un edificio o un’abitazione, ma anche quando esso viene donato da un soggetto a un altro. È altrettanto necessario in caso si affitti un immobile o quando si effettua una ristrutturazione su un’area superiore al 25%.
Naturalmente, in caso di lavori che aumentino il risparmio energetico o che apportino modifiche strutturali si rende necessario aggiornare l’APE.
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