Secondo AssoAscensori, molti degli incidenti degli ascensori sono dovuti a impianti obsoleti e mal revisiona
E’ tanto utile da essere diventato quasi indispensabile, è rapido e confortevole, è il mezzo di trasporto più utilizzato al mondo. Non è l’automobile e non è nemmeno il treno, è l’ascensore! Tanto diffuso che solo in Italia si contano circa un milione di impianti in funzione.
L’idea di un sistema che fosse in grado di trasportare cose o persone ai piani alti degli edifici è antichissima, infatti pare che già Archimede da Siracusa ne avesse costruito un rudimentale prototipo. Anche nelle Regge di Versailles e di Caserta era stata fatta installare dagli esigenti sovrani una sorta di sedia volante che permettesse loro di sottrarsi alle lunghe scalinate. Più simile al modello moderno fu però costruito per i minatori inglesi nel XIX secolo: una sorta di cabina che funzionava a vapore e che poteva trasportare sia le cose che le persone.
Si tardò, però, a pensare alla sicurezza per i mezzi di trasporto in verticale: solo nel 1853, l’inventore statunitense Elisha Otis depositò il brevetto di un sistema che avrebbe impedito la caduta della cabina in caso di guasti o rotture dei cavi.
In effetti, ancora oggi, gli incidenti che si verificano a causa di un guasto dell’impianto ascensore sono numerosi; solo due settimane fa l’ascensore del palazzo delle Assicurazioni di Roma è precipitato causando lesioni a tre delle persone che trasportava.
Secondo AssoAscensori, l’associazione che riunisce i costruttori di ascensori, la maggior parte degli incidenti è causata dal fatto che molti impianti presenti sul territorio nazionale hanno più di trent’anni: il 60% degli ascensori italiani, infatti, non è provvisto delle moderne tecnologie che garantiscono un alto grado di sicurezza. Per questi ascensori datati, ma anche per quelli più moderni, lo Stato italiano ha imposto, con l’emissione del decreto D.P.R del 30 aprile 1999, n. 162 e del D.P.R. del 05 ottobre 2010 n. 214, che tutti gli impianti funzionanti debbano essere sottoposti a verifiche periodiche con cadenza quantomeno biennale: queste verifiche sono atte a individuare eventuali guasti all’impianto e consentono di sostituire o riparare prima dell’incidente quelle componenti che risultano essere usurate dall’uso e dal tempo. E’ comunque necessario integrare queste verifiche periodiche con verifiche straordinarie le quali devono essere eseguite ogni qual volta si verifichi un malfunzionamento, un qualunque intervento di rimessa in sicurezza o di ammodernamento, o una modifica strutturale dell’impianto. Osservare le indicazioni della normativa che sollecita all’effettuazione delle verifiche periodiche e di quelle straordinarie garantisce un elevatissimo livello di sicurezza dell’impianto