In ogni tipo di edificio, che sia pubblico o privato, gli impianti tecnologici sono elementi cruciali per il confort di coloro che vivono all’interno di esso. Non sarebbe concepibile oggi abitare in una casa o lavorare in un’azienda in cui non sono presenti acqua corrente, elettricità, riscaldamento.

 

Avere gli impianti che passano attraverso i muri di uno stabile non è sufficiente per essere tranquilli e sicuri, ma occorre che essi siano stati installati e che vengano regolarmente controllati secondo precise norme.

 

Gli impianti e la sicurezza nel condominio sono strettamente legati e dipendenti dalla corretta gestione e manutenzione.

 

Impianti condominiali: chi se ne occupa?

 

Per rispondere esaustivamente a questa domanda bisogna prendere in considerazione due figure cruciali: l’amministratore che gestisce il condominio e il tecnico che esegue gli interventi.

 

L’amministratore condominiale è responsabile di eventuali incidenti derivanti da rischi dovuti alla non corretta manutenzione di tutto ciò che è presente nelle aree comuni del condominio. Secondo la legge, una fra tutte il decreto legislativo 81/2008 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (il condominio è equiparato a un luogo di lavoro), egli ha l’obbligo di rimuovere ogni pericolo presente negli spazi condominiali che possa danneggiare cose o persone.

 

Per quanto riguarda gli impianti condominiali, occorre pianificare manutenzioni e verifiche periodiche che, però, devono essere fatte solo da professionisti specializzati che possano rilasciare relazioni e verbali a norma di legge al termine di ogni intervento.

 

Nel D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, al Capo che prende in esame gli impianti elettrici, si legge quanto segue:

… il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di cui al comma 1”.

 

Ripetendo che l’amministratore condominiale e il datore di lavoro per la legge hanno i medesimi doveri all’interno delle strutture che gestiscono, è giusto sottolineare che le sanzioni a carico di chi non segue la legge sono sia pecuniarie sia detentive (arresto fino a 6 mesi).

 

Verifica impianti elettrici condominiali

 

Gli impianti elettrici condominiali devono essere sottoposti a verifiche periodiche per testarne il corretto funzionamento e l’assenza di rischi per la salute.

 

La norma di riferimento in questo caso è il Decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre 2001, n. 462 e obbliga i responsabili a verificare gli impianti ogni 2 anni negli immobili a maggior rischio in caso di incendio , mentre la periodicità sale a 5 anni per gli edifici che non presentano particolari rischi.

 

Si ritiene che il condominio per sua natura (tanti impianti gestiti da più responsabili) e per le persone che Vi vivono (bambini, anziani, disabili, ecc) possa ritenersi luogo a maggior rischio in caso di incendio

Nel D.P.R. 462/01 sono descritte anche le situazioni in cui si rendono necessarie verifiche straordinarie, ovvero a seguito di esito negativo della verifica periodica o dopo interventi di modifica sostanziale dell’impianto, richiesta dell’amministratore di condominio.

 

Come indicato dalla legge, tali interventi devono essere eseguiti da tecnici autorizzati dal Ministero delle Attività Produttive e dopo ogni verifica deve essere consegnato al datore di lavoro o all’amministratore condominiale un verbale con i risultati.

 

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