Sapete già che ogni edificio diventa luogo di lavoro quando un lavoratore, anche di aziende fornitrici, si trova ad operare al suo interno.

Il tetto quindi è un luogo di lavoro e per giunta in quota.

 

Per ogni attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da un’altezza superiore a 2 metri rispetto ad un piano stabile, in assenza di opere provvisionali o di altre misure di protezione collettiva (ad esempio i parapetti) – il D. Lgs. 81/08 impone l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali combinati con ancoraggi singoli o linee vita.

I sistemi Linee Vita vanno inoltre ispezionati con regolarità, per accertare la loro sicurezza in quanto sono esposti costantemente ad agenti atmosferici e a diversi operatori che potrebbero utilizzarla arrecando danni all’impianto.

 

Novità per le linee vita secondo la revisione della UNI 11560


Il 23 giugno 2022 è stata pubblicata la revisione della UNI 11560 “Sistemi di ancoraggio permanenti in copertura – Guida per l’individuazione, la configurazione, l’installazione, l’uso e la manutenzione”.
Di fatto, la norma fornisce i criteri per l’individuazione, la configurazione, l’installazione, l’uso, le ispezioni e la manutenzione dei sistemi di ancoraggio realizzati con i dispositivi di cui alla UNI 11578:2015  (“Dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente – Requisiti e metodi di prova”) e indica importanti indicazioni per la loro progettazione.
Le importanti novità riguardano in particolare:

  • la documentazione a corredo del sistema di ancoraggio, partendo dalla progettazione
  • le figure coinvolte nei processi di installazione, ispezione e manutenzione
  • i controlli da eseguire in fase di ispezione.

Rispetto all’applicazione della versione precedente della norma la nuova edizione della UNI 11560 stabilisce una “documentazione minima” a cui fare riferimento.

 

LA UNI 11560:2022 specifica le componenti del Fascicolo Tecnico di una LINEA VITA:

 

  • Planimetria dell’impianto anticaduta con riferimento agli accessi, alle zone di transito, etc.
  • Relazione tecnica generale riportante le scelte progettuali, nonché la tipologia dei punti di ancoraggio scelti.
  • Relazione del progettista strutturale, con il calcolo dei fissaggi e la verifica che la struttura della copertura sia idonea a sopportare i carichi trasmessi dai componenti anticaduta in fase di utilizzo.
  • Schede tecniche/certificazioni di conformità dei componenti anticaduta, nonché le schede tecniche/certificazioni dei fissaggi utilizzati.
  • Dichiarazione di corretta posa dei componenti di sicurezza, redatta dall’installatore, in relazione alle indicazioni del fornitore dei componenti anticaduta, dei fissaggi e delle norme di buona tecnica, nonché alle indicazioni del progettista strutturale.
  • Documentazione fotografica.
  • Manuali di installazione, uso e manutenzione degli ancoraggi.
  • Registro delle ispezioni/manutenzioni/accessi al sistema.

 

A tal proposito la revisione della normativa UNI 11560 ha introdotto importanti novità:

  1. Non esiste più distinzione tra ispezioni visive e ispezioni strumentali, dovendosi procedere sempre ad ispezioni periodiche complete (visive e strumentali)
  2. L’intervallo tra due ispezioni periodiche, non può essere maggiore di 2 anni, salvo diverse indicazioni più restrittive da parte del costruttore
  3. Nel caso in cui dovessero essere rilevate delle non conformità, si dovrà procedere ad una nuova ispezione una volta ultimati i lavori di adeguamento.

 

 

Per saperne di più: CONTATTACI